Una delle armi più importanti
della squadra è senza dubbio Marika Rossi. Classe 89, è il vice capitano della
squadra nonchè centrocampista centrale di quantità ma anche di grande qualità.
Nata come esterno di centrocampo, in questa stagione trova in mezzo la sua
collocazione naturale che da alla squadra tempi e ritmi di gioco. Sedici le
presenze stagionali ad oggi, tra campionato e coppa con tre reti realizzate
tutte su calcio di rigore. Con la gemella Jessica forma una coppia di assoluto
spessore e di grande talento. “Marika – afferma l’allenatore – è una lottatrice
instancabile, da sempre battaglia e non molla mai. Ha visione di gioco, un buon
destro e idee sempre straordinarie. E’ sicuramente una delle nostre armi più
efficiaci”.
Quando hai cominciato a giocare a
calcio?
“All’età di sei anni nel Piazza
al Serchio, giocando ovviamente con i maschi”.
Cosa pensi di questo sport? Vedi
futuro per il calcio femminile?
“Il calcio è condivisione sia
delle vittorie e soprattutto delle sconfitte. Deve essere sfogo e divertimento,
ma anche sacrificio. Per il calcio femminile non so se possa esserci un futuro,
ma me lo auguro. In confronto al passato ci sono più ragazze che giocano e
nascono nuove squadre. Qualche cosa si sta muovendo, così da dare visibilità a
questo stupendo sport”.
“Mi ha spinto mia sorella perché avevo
subìto un’operazione al ginocchio a causa di un incidente stradale. Temevo di
ripartire a giocare, ma lei mi ha spinto a provarci anche perché da sola non sarebbe
andata. Ed eccomi qua”.
Come ti trovi nella squadra?
“Nella squadra mi trovo
benissimo, siamo ormai una grande famiglia e sono orgogliosa di farne parte. Ho
giocato in altre squadre prima di questa, ma i rapporti erano di convenienza e
superficiali, invece a Barga esiste un unico gruppo ed i sentimenti sono
sinceri. Ognuna di noi ha la stessa importanza
ed è questo quello che conta per formare una vera squadra”.
Qual è il momento più bello e
quello più brutto che hai vissuto da quando giochi a calcio?
“Il momento più brutto è stato
fermarmi quando sono stata operata al ginocchio e quando il medico mi disse che
non avrei più potuto giocare a calcio. Di momenti belli ne ricordo due anche se
hanno emozioni diverse: quando ho vinto con il Lucca il campionato regionale e
poi la prima vittoria con la maglia del Barga”.
Il fatto di giocare assieme a tua
sorella ti agevola?
“Mi agevola, anche perché in
campo abbiamo una grande intesa. Spesso basta uno sguardo per capirci”.
Come giudichi la stagione della
tua squadra?
“La giudico ottima. Nessuno credeva
in noi, ad eccezione dei nostri dirigenti Stefani e Fabbri e del nostro
allenatore. Dicevano che non saremmo
riuscite ad arrivare in fondo, invece con molta voglia di riscatto e di far
veder quanto valiamo, abbiamo lavorato molto. Sempre con grinta e con la voglia
di migliorarci sempre più. Ed ora siamo a metà classifica con i nostri sedici
punti alla faccia di coloro che non ci credevano”.
Personalmente sei soddisfatta
della tua stagione?
“Sono abbastanza soddisfatta. In
ogni gara cerco sempre di dare il massimo e di aiutare le mie compagne. Spero
di migliorare sempre di più”.
Secondo te cosa si dovrebbe fare
per aiutare il calcio femminile?
“Andrebbe coinvolta più gente
possibile, far capire che anche il calcio femminile è alla stessa portata di
quello maschile. In tv non spendono molte parole per il calcio femminile,
eppure ci siamo anche noi e la stessa nazionale sta ottenendo discreti
risultati. Si dovrebbero stimolare i media e le persone per far conoscere sempre
più questa realtà”.
EsseEmme
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