giovedì 28 marzo 2013

Il Ds Flavio Stefani: "La prima vittoria del Barga femminile è il momento più bello della mia vita calcistica"

Approfittiamo della pausa pasquale per fare una chiacchierata col Ds Flavio Stefani uno dei fautori della squadra che espone il suo punto di vista sul momento delle biancoblu e sul suo personalissimo stato d’animo. Il calcio è lo sport che ama: “Ho iniziato a giocare a calcio all’età di sei anni, militando in molte squadre come Borgo a Mozzano, Fornaci, Barga, Pieve Fosciana, Virtus et Robur ed infine Ania. A 22 anni poi ho deciso di passare a ruoli diversi ma altrettanto stimolanti”.
 
Che ruoli hai ricoperto fuori dal campo e in quale occasione?
 
“Ho cominciato direttamente dal vertice diciamo, facendo il presidente a Ponte all'Ania, squadra nella quale sono nato essendo stata gestita prima da mio nonno e poi da mio padre per tanti anni. Dopo c'è stata la fusione con il Fornaci ed ho fatto il presidente per 2 anni. Alla fine ho deciso di cambiare del tutto dedicandomi al calcio femminile, mondo fino a quel momento sconosciuto ma decisamente intrigante”.
 
Quali sono state le soddisfazioni più belle nel calcio ed i momenti più brutti?
 
“Di soddisfazioni calcistiche ne ricordo alcune, come salvezze inaspettate alla guida dell'Ania, la promozione lo scorso anno sulla panchina del Bagni di Lucca femminile. Ma al primo posto metto la prima storica vittoria quest'anno il 2 dicembre col Chianciano a Barga. Nessuna vittoria ha mai pareggiato quel momento di gioia irrefrenabile. Forse perchè era la prima e per questo storica, nemmeno la febbre a 38 e mezzo è riuscita a fermarmi. Per quanto riguarda le delusioni ne ho avute tante, partendo da diverse retrocessioni come presidente e giocatore ma la mia più grossa delusione è stata quando sono stato costretto a chiudere la storica Ania società che mio papà, finchè era in vita ha gestito con amore e passione. La stessa passione che ho io trasmessa in tutto e per tutto”.
 
Come e nata l'idea di arrivare al Barga femminile?
 
“L'idea di giungere a Barga è nata per caso sul finire dello scorso anno, quando Marco Fabbri mi chiamò per sapere se ero interessato a occuparmi del settore femminile a Barga. Un'idea che era ancora in fase embrionale. All'inizio pensavo mi fosse stato offerto il ruolo di allenatore, ma accettai di buon grado anche l'idea di costruire dal nulla una nuova squadra, perchè percepivo tanto entusiasmo sia nelle bimbe che già c'erano sia nelle presone che mi circondavano. Ed ho raccolto la sfida a piene mani”.
 
Che obiettivi ti eri posto all'inizio?
 
“Parlare di obiettivi con una squadra nuova era difficile, in rosa avevamo solo sei ragazze con qualche esperienza di calcio a 11 e sinceramente conoscevo personalmente il capitano Valeria Bertolacci e Vanessa Bimbi avendole avute con me lo scorso anno a Bagni di Lucca. Ma il nostro campionato lo ritenevo già vinto il 27 agosto, portando una squadra ampia e con grandissima voglia ai nastri di partenza. L'unico obiettivo che mi ponevo era crescere, divertirsi, lavorare e trasmettere la mia passione genuina e pura al gruppo appena nato”.
Flavio Stefani
Come giudichi la stagione della squadra?
 
“Credo che il termine giusto sia meravigliosa, almeno per me. Abbiamo costruito un gruppo credo saldo e già diversi miglioramenti si sono visti”.
 
I risultati sono in linea con i programmi? 
 
“Io non dò nessuna importanza ai risultati anche se ovviamente fanno piacere, perchè credo che a questi livelli il calcio sia più che altro aggregazione, attività e divertimento. Se i risultati sono la conseguenza dello star bene assieme li prendo volentieri, ma se dovessero diventare l'unica cosa che fa star bene un gruppo mi interesserebbe meno. Comunque 17 punti (al momento) sono sempre 17 punti in più di quelli che ci avevano pronosticato”.
 
Qual'è il tuo rapporto con squadra ed allenatore?
 
“Con l'allenatore mi sento quotidianamente ed abbiamo un rapporto schietto e molto intenso, direi che siamo legati dalla stessa passione e amore per questo gruppo che sentiamo nostro. Per quanto riguarda la squadra almeno che io sappia godo della fiducia, del rispetto e dell'affetto di tutte le bimbe”.
 
Che finale di stagione vedi per la squadra?
 
“Nel finale di stagione mi aspetto ancora una crescita lenta e graduale sotto l'aspetto tecnico ma anche caratteriale. Il potenziale di questa squadra credo sia enorme essendo tutte bimbe giovani e volenterose. Al di là dei risultati mi aspetto una crescita continua, partita dopo partita”.
 
Cosa pensi del calcio femminile?
 
“Non posso far altro che ringraziare il calcio femminile. Ero arrivato al punto di mollare tutto perchè schifato da troppe cose. Ma in questi ultimi due anni la passione mi si è riaccesa e sono tornato ad amare questo sport, come prima e più di prima. Credo che non dovrebbe essere bistrattato come invece spesso accade, perchè è uno sport che ti dà veramente tanto”.
 
Per il futuro sei pronto a rilanciare la sfida e puntare a qualche cosa di ambizioso?
 
“Il mio futuro lo vedo al fianco delle mie bimbe ancora a lungo, voglio riuscire insieme al mio mister a aiutarle nella loro crescita e maturazione calcistica e umana. In questa stagione credo di aver dato e ricevuto tanto, la mia unica ambizione è lavorare per togliermi tutte le soddisfazione possibili al fianco di questo gruppo. Finchè mi divertirò al loro fianco non credo esista l'eventualità di vedermi altrove. Far bene è l’unica ambizione in campo sportivo e con questo gruppo so che si potrà andare lontano”.
Esseemme

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