giovedì 7 marzo 2013

Marika Rossi: "Siamo una grande famiglia"


Una delle armi più importanti della squadra è senza dubbio Marika Rossi. Classe 89, è il vice capitano della squadra nonchè centrocampista centrale di quantità ma anche di grande qualità. Nata come esterno di centrocampo, in questa stagione trova in mezzo la sua collocazione naturale che da alla squadra tempi e ritmi di gioco. Sedici le presenze stagionali ad oggi, tra campionato e coppa con tre reti realizzate tutte su calcio di rigore. Con la gemella Jessica forma una coppia di assoluto spessore e di grande talento. “Marika – afferma l’allenatore – è una lottatrice instancabile, da sempre battaglia e non molla mai. Ha visione di gioco, un buon destro e idee sempre straordinarie. E’ sicuramente una delle nostre armi più efficiaci”.
Quando hai cominciato a giocare a calcio?
“All’età di sei anni nel Piazza al Serchio, giocando ovviamente con i maschi”.
Cosa pensi di questo sport? Vedi futuro per il calcio femminile?
“Il calcio è condivisione sia delle vittorie e soprattutto delle sconfitte. Deve essere sfogo e divertimento, ma anche sacrificio. Per il calcio femminile non so se possa esserci un futuro, ma me lo auguro. In confronto al passato ci sono più ragazze che giocano e nascono nuove squadre. Qualche cosa si sta muovendo, così da dare visibilità a questo stupendo sport”.
Cosa ti ha spinto a venire a giocare nel Barga?
“Mi ha spinto mia sorella perché avevo subìto un’operazione al ginocchio a causa di un incidente stradale. Temevo di ripartire a giocare, ma lei mi ha spinto a provarci anche perché da sola non sarebbe andata. Ed eccomi qua”.
Come ti trovi nella squadra?
“Nella squadra mi trovo benissimo, siamo ormai una grande famiglia e sono orgogliosa di farne parte. Ho giocato in altre squadre prima di questa, ma i rapporti erano di convenienza e superficiali, invece a Barga esiste un unico gruppo ed i sentimenti sono sinceri. Ognuna di noi ha la stessa importanza  ed è questo quello che conta per formare una vera squadra”.
Qual è il momento più bello e quello più brutto che hai vissuto da quando giochi a calcio?
“Il momento più brutto è stato fermarmi quando sono stata operata al ginocchio e quando il medico mi disse che non avrei più potuto giocare a calcio. Di momenti belli ne ricordo due anche se hanno emozioni diverse: quando ho vinto con il Lucca il campionato regionale e poi la prima vittoria con la maglia del Barga”.
Il fatto di giocare assieme a tua sorella ti agevola?
“Mi agevola, anche perché in campo abbiamo una grande intesa. Spesso basta uno sguardo per capirci”.
Come giudichi la stagione della tua squadra?
“La giudico ottima. Nessuno credeva in noi, ad eccezione dei nostri dirigenti Stefani e Fabbri e del nostro allenatore.  Dicevano che non saremmo riuscite ad arrivare in fondo, invece con molta voglia di riscatto e di far veder quanto valiamo, abbiamo lavorato molto. Sempre con grinta e con la voglia di migliorarci sempre più. Ed ora siamo a metà classifica con i nostri sedici punti alla faccia di coloro che non ci credevano”.
Personalmente sei soddisfatta della tua stagione?
“Sono abbastanza soddisfatta. In ogni gara cerco sempre di dare il massimo e di aiutare le mie compagne. Spero di migliorare sempre di più”.
Secondo te cosa si dovrebbe fare per aiutare il calcio femminile?
“Andrebbe coinvolta più gente possibile, far capire che anche il calcio femminile è alla stessa portata di quello maschile. In tv non spendono molte parole per il calcio femminile, eppure ci siamo anche noi e la stessa nazionale sta ottenendo discreti risultati. Si dovrebbero stimolare i media e le persone per far conoscere sempre più questa realtà”.
EsseEmme


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